Pag 424 Domande

1)
a) F
b) V
c) F
d) V
e) V

2)
a) D
b) B
c) C

3)
a) Rotocalco
b) Apocalittico
c) Infotainment

4.

a) George Melies e David Griffith furono i primi ad utilizzare il cinema come strumento di comunicazione e di intrattenimento sociale invece di impiegarlo unicamente per scopi documentaristici. Fu infatti grazie a Milier che il cinema diventò messa in scena di situazioni fantastiche, con il suo film "Il viaggio nella luna". Dobbiamo invece a Griffith la consapevolezza del potenziale ideologico e pedagogico-sociale del cinema.

b) I sociologi Theodor Adorno e Max Horkheimer furono i primi ad utilizzare il termine di "industria culturale", riferendosi ala complesso dei prodotti e delle strategie di distribuzione nati dalla colonizzazione economico della sfera culturale, che finiscono per asservire alla cultura scopi quali il controllo sociale, la cattura del consenso e la promozione di stili e modelli di vita adatti ad una società consumistica.

5.

All'interno della società di massa, l'industria culturale agisce una vera e propria "colonizzazione" della vita quotidiana: essa costituisce il "sottofondo" dell'esperienza quotidiana di ogni individuo. Per esempio, la musica può essere ascoltata ovunque, si possono guardare film anche all'interno delle mura casalinghe grazie alla televisione e la fotografia può essere praticata come pratica amatoriale da chiunque possegga una telecamera. Questa colonizzazione è resa possibile anche da una nuova sinergia tra i vari ambiti della cultura: fotografia e stampa, radio e musica, non esistono quasi più separate le une dalle altre. Avviene inoltre che i generi "trapassino" da un settore all'altro. Per fare un esempio, esistono libri di fantascienza, ma anche fumetti e film. 
Un'altra caratteristica peculiare dell'industria culturale all'interno della società di massa è il costituirsi di una sorta di "mitologia", in cui l'olimpo è composto dal mondo dello spettacolo e gli Dei sono i divi dello spettacolo, quali cantanti, atleti, attori, ma anche scienziati e politici, privati delle loro caratteristiche particolari e resi oggetti di interesse pubblico (si parla dei loro viaggi, matrimoni, ...). Il sociologo francese Edgar Morin giustifica lo sviluppo di questa cosiddetta mitologia affermando che, così come ogni altra cultura, la cultura di massa ha sviluppato la propria mitologia.
Si teorizza inoltre che questo processo di "divinizzazione" sia composto da due "spinte" complementari: la prima, suggerita da Umberto Eco e denominata "riduzione all'everyman", afferma che la gente semplicemente ama riconoscersi nei personaggi dello spettacoli, notare di avere qualcosa in comune con loro. A questa si aggiunge il fatto che gli stessi personaggi danno corpo ad aspirazioni che la gente comune non può realizzare, e ciò causa invidia ma anche ammirazione. 

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